Non demolite quella villa…
➜ da TIO.ch, edizione del 24 marzo 2024, Domenico Lungo Lista 1 Massagno Rosso Verde, Comune di Massagno
Se si attraversa Massagno in prossimità della Casa comunale, si scorgono delle modine che interessano la proprietà su cui è ubicata Villa Mina. Le modine sono il segnale inequivocabile che presto l’edificio storico sarà demolito.
Villa Mina è stata edificata tra il 1910 e il 1914 dall’architetto Paolito Somazzi e presenta i caratteri tipici dell’architettura eclettica d’inizio Novecento. L’architetto Somazzi è stato un importante protagonista dell’architettura otto e novecentesca, che nella regione luganese ha costruito ville, case d’appartamenti e alberghi.
Ebbene, l’edificio in questione è ben mantenuto ed è stato oggetto di recenti restauri conservativi che hanno valorizzato, non solo il suo aspetto esteriore, ma anche i preziosi spazi interni.
Villa Mina ha quindi un riconosciuto valore architettonico e urbanistico e costituisce una rilevante testimonianza storica per il Comune di Massagno. Di conseguenza l’edificio dovrebbe essere conservato, invece è destinato a scomparire.
A Massagno situazioni del genere sono già avvenute, edifici che contribuivano a definire la memoria collettiva e l’identità architettonica del Comune sono stati cancellati.
Quello che una volta era un Comune riconoscibile per la varietà dei suoi edifici storici e moderni, oggi, al pari della sua comunità, sta assumendo i tratti informali, senza forma, tipici di una qualsiasi e anonima città
Tutto questo, lo sappiamo, è dovuto ad un massiccio sviluppo edilizio che sostituisce gli edifici esistenti con costruzioni di maggiore dimensione e densità. Una trasformazione urbana incontrollata che sta suscitando tra i massagnesi un crescente disagio.
Di fronte di tutto ciò, le istituzioni pubbliche, nella fattispecie il Municipio di Massagno, in questi anni hanno raccontato una storia diversa. Mentre spuntano sempre più nuovi palazzi, e manca la realizzazione di nuovi e necessari spazi pubblici, è stata pubblicizzata l’idea che vivere a Massagno equivale a vivere in un ambiente a misura di essere umano, dove poter usufruire di spazi di vita sostenibili e accoglienti.
In realtà il Municipio di Massagno non ha mai riflettuto sul senso di queste trasformazioni urbane e della relativa perdita dell’identità e della memoria collettiva, sul legame essenziale tra passato e presente che lega i cittadini ai luoghi in cui vivono.
L’ente pubblico è venuto meno ai suoi compiti di indirizzo dello sviluppo urbano e architettonico. Tra questi compiti rientra la salvaguardia del territorio, della sua identità e memoria, nonché promuovere una campagna di sensibilizzazione di questi temi.
È necessario quindi un cambiamento di prospettiva politica e sensibilità ambientale. Ci vogliono persone e proposte in grado di assicurare uno sviluppo urbano basato su principi di etica ed estetica, che possa consentire la creazione di un ambiente di vita in cui realmente riconoscersi.